La mattina del 31 dicembre, prima di andare ad acquistare le trombette ed i cappellini a punta per festeggiare il Capodanno, il neo presidente dell’Agenzia territoriale della casa (Atc), Marco Buttieri, ha firmato la convenzione tra l’ente da lui guidato ed il Comune per l’acquisto di un terreno in via Leopardi, dove prossimamente potranno sorgere alloggi in edilizia agevolata. L’Atc ha acquisito un lotto di circa 2.000 metri quadrati, dove sorgeranno 24 alloggi. Il terreno sorge proprio accanto ad un altro che l’Atc aveva già acquisito precedentemente e sul quale sorgeranno altri 24 appartamenti, questa volta in edilizia “sovvenzionata”. La differenza è sottile. «La costruzione di alloggi in edilizia sovvenzionata – spiega Buttieri – è totalmente finanziata dalla Regione. Con apposita graduatoria, gli appartamenti vengono assegnati alle persone meno abbienti. La realizzazione di case in edilizia convenzionata è invece finanziata solo parzialmente dalla Regione. Sempre tramite graduatoria, viene assegnata a persone che possono pagare affitti leggermente più alti».
Per questo secondo lotto, l’Atc ha sborsato 297.000 euro “sull’unghia”. Mentre per il primo lotto i lavori potranno partire già in primavera, per il secondo (quello acquisito ora) i tempi saranno più lunghi. «Dobbiamo attendere i finanziamenti della Regione – spiega Buttieri – che arriveranno solo il prossimo anno».
Si compone un altro tassello di una questione che si trascina ormai – se siamo riusciti a tenere bene i conti – da oltre tre anni. Allora Buttieri, che sedeva in Consiglio comunale, si era fatto portavoce, con il gruppo di Forza Italia, di una petizione degli abitanti del luogo che non vedevano di buon occhio l’arrivo delle “case popolari”. Ed ora che lui stesso ha concluso l’affare, cosa dirà loro? «Dirò che, proprio perché avevo portato in Consiglio la petizione, ci sono stati dei miglioramenti. Già allora ero riuscito a far diventare “residenziale” l’area. E poi a completare l’area c’era già un impegno dei miei predecessori – il presidente Mario Cismondi ed il vice Gino Garzino – che non potevo disattendere. Inoltre, abbiamo previsto una parte di edilizia agevolata e non tutta sovvenzionata per evitare che si creasse un “ghetto”. Infine, per mantenere un certo decoro architettonico, indiremo un concorso di idee tra professionisti per la realizzazione degli alloggi».