Alstom: “ripresa” solo da metà 2011

Sono 114 gli operai dell’Alstom che da lunedì scorso sono stati posti in cassa integrazione ordinaria, su di un totale di 350 presenti in fabbrica (gli altri 700 circa sono impiegati o addetti alla progettazione). Ad ottobre erano stati 52, poi sono man mano saliti. Ora un altro lieve aumento, sempre all’interno del tetto massimo, stabilito intorno a 170 persone. Gli unici reparti che in questo momento stanno lavorando sono la lastratura e la verniciatura casse e il magazzino.
L’attuale scarico di lavoro in produzione dovrebbe durare sino a fine maggio, con segnali di ripresa già verso marzo-aprile. Lo si è appreso dopo la riunione di lunedì scorso tra azienda e sindacati. Attualmente a Savigliano si opera sulle commesse Ferrovie Nord Milano (8 treni), Nuovo Trasporto Viaggiatori (altri 8) e Inghilterra (4 treni da 11 casse + 62 casse). Secondo le attuali previsioni, da giugno il carico di lavoro si dovrebbe mantenere stabile sino alla fine del 2011. In tale periodo, Alstom potrebbe richiedere lavoratori somministrati o ricorrere a persone di altri stabilimenti del gruppo.
Per quanto riguarda l’ingegneria di progetto ed industriale, l’azienda ha confermato che da gennaio a marzo ci sarà minor lavoro. La diminuzione, però, è stata definita “lieve” e non farebbe scattare, almeno in una prima fase, il ricorso ad ammortizzatori sociali. Dopo marzo, «si vedrà». Il futuro della progettazione dipende sia dal nuovo Piano budget 2011-2012 che dall’acquisizione di una commessa di treni per la Polonia.
Si è parlato poi della questione “tram Torino”, per la quale – nelle scorse settimane – i sindacati si erano lamentati poiché Alstom non aveva presentato nessuna offerta per un prodotto un tempo costruito proprio a Savigliano. L’azienda lunedì ha risposto che attualmente non esiste alcuna gara, ma comunque parteciparvi non sarebbe conveniente, poiché l’investimento da attuare per produrre 40 treni non sarebbe ammortizzabile.
Nei giorni scorsi, inoltre, c’è stata una lieve schiarita nei rapporti tesi tra Gruppo FS ed Alstom. L’amministratore delegato delle Ferrovie, Mauro Moretti, ha lanciato una proposta: «Abbiamo detto ad Alstom – ha riferito Moretti – che siamo disponibili a convertire le vecchie penali in nuovi treni. Nel caso di adesione, potremmo pensare di ordinare ulteriori convogli treni, con capitale fresco, per tratte europee». Alstom, ha poi aggiunto Moretti, «per ora ha accettato la discussione». Le penali hanno un valore di circa 200 milioni di euro, che potrebbero essere convertite per l’acquisto degli ETR-610.
Infine, è slittata a dicembre – per motivi procedurali – la discussione del merito del ricorso amministrativo con il quale Alstom contesta l’assegnazione al consorzio AnsaldoBreda-Bombardier della gara di Trenitalia per la fornitura di 50 treni ad alta velocità.

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