Si é chiusa, nei giorni scorsi, la terza fase di un’operazione a tutela dell’ambiente del Comando provinciale dei Carabinieri che ha visto impiegate tutte le Compagnie della Granda.
Anche la zona del Saviglianese, purtroppo, non ha rappresentato un’isola felice, poiché vi sono state denunciate 6 persone, ed elevate 4 contravvenzioni – 2 a Savigliano, 1 a Scarnafigi ed 1 a Polonghera – per un totale di 8 mila euro, per delle irregolarità nella tenuta dei registri.
Dei 6 denunciati, ben 4 sono a Savigliano: uno per aver abbandonato delle tettoie di amianto su un terreno privato; un camionista per aver trasportato rifiuti speciali non pericolosi – circa 950 chilogrammi di ferro – senza le prescritte autorizzazioni. E due titolari di una ditta per aver trattato un quantitativo di rifiuti superiore a quello autorizzato: qui é stato anche sequestrato un terreno di circa 10 mila metri quadrati dove erano stati stipati i materiali inerti.
A Faule gli ultimi due denunciati: uno per avere abbandonato circa 20 quintali di rifiuti inerti, residuo di demolizioni, senza essere a ciò autorizzato; l’altro per abbandono di residui di plastica contenete sostanze chimiche (ad esempio bombolette spray).
Già nello scorso mese di luglio erano stati controllati 147 obiettivi, con la denuncia all’Autorità giudiziaria di 31 persone e la segnalazione di altre 61. Inoltre, erano stati recuperati 122 veicoli abbandonati, e sequestati 8 mila metri quadrati di terreni che erano diventate vere e proprie discariche abusive.
Successivamente, i militari avevano sottoposto a controllo quelle situazioni, come spiega il Comandante provinciale Col.Francesco Laurenti, «che i cittadini ci avevano segnalato direttamente al numero 0171.320585 o all’indirizzo mail provcncdo@carabinieri.it».
Dagli accertamenti eseguiti si era scoperto un terreno, di 10 mila metri nel comune di Cherasco, nel quale erano stati posti rifiuti speciali e pericolosi.
Ora, appunto, nuovi controlli in cui i Carabinieri cuneesi sono stati affiancati dai colleghi del Comando Tutela Ambiente di Alessandria: sono state verificate 137 aziende, laboratori artigianali e siti di trattamento dei rifiuti.
Un’attività di intelligence che si é protratta per alcune settimane, in quanto, per monitorare al meglio la situazione ed incrociare i dati con le annotazioni sugli appositi registri e formulari, i militari hanno preso nota dei giorni e degli orari di entrata ed uscita dei mezzi usati per trasportare i rifiuti.
Sono state denunciate complessivamente 57 persone e 29 sono state segnalate alle autorità amministrative; sottoposti a sequestro 11 terreni – oltre 35 mila metri quadrati – ed una quindicina i veicoli abbandonati inviati ai centri di raccolta autorizzati.
Tra i reati, i più numerosi hanno riguardato l’irregolare smaltimento di rifiuti speciali e pericolosi – dalle gomme alle batterie esauste, per esempio – il trasporto degli stessi con mezzi non autorizzati o consentiti, le violazioni nelle registrazioni del ciclo dello smaltimento.
«Al momento non si riscontrano indizi di traffici criminali organizzati di rifiuti – chiosa il Col. Laurenti – contiamo, inoltre, sulla collaborazione dei cittadini e delle associazioni. Come le Federazioni dei cacciatori e dei pescatori, i cui presidenti si sono impegnati a segnalarci, attraverso i loro associati, eventuali situazioni di degrado ambientale».