Domenica il 65° anniversario dell’Avis di Savigliano

Domenica si festeggia il 65° anniversario della nascita della sezione saviglianese dell’Avis (la prima in provincia di Cuneo), che vide la luce il 2 dicembre 1945, con l’apporto di 38 soci.Oggi gli avisini in città sono circa 900, di cui 630 attivi. Nel 2009 sono state effettuate 1.322 donazioni. «Al di là di frasi ad effetto – dice il presidente della sezione, dottor Martino Macchiolo – questo anniversario è per noi un vanto ed una responsabilità».Ma com’era nata l’Associazione italiana volontari del sangue? «Appena usciti dalla guerra – spiega Macchiolo – gli ospedali erano “opere pie”; l’assistenza era buona, anche se non paragonabile a quella di oggi. Già allora si era manifestata la necessità di poter disporre di sacche di sangue per gli interventi. Prima del ’45, infatti, c’era solo una rete spontanea di donatori che si conoscevano tra loro e che si erano dati disponibili per le emergenze. Come funzionava? Si conosceva un caso grave, magari di un parente, e si donava “una tantum”. Quel metodo, però, non forniva sicurezze sullo stato di salute del donatore, che invece oggi sono imposte per legge. Già a quei tempi, comunque, l’ospedale abbisognava di un gruppo di donatori di sangue che fossero sempre disponibili per far fronte alle emergenze. Tale garanzia la diedero i primi volontari (il loro motto è infatti “sempre, ovunque, subito”, ndr) che fondarono – sotto la spinta dei primari del nostro ospedale e dei membri dell’Avis torinese – la sezione Avis saviglianese. In quell’occasione venne stilato un atto costitutivo che ancora oggi conserviamo. Negli anni successivi, nacquero altre sezioni in molte altre città della provincia».

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