La casa di riposo di Genola non dovrà chiudere

Dopo un iter sofferto e molto altalenante, si è giunti alla certezza che la casa di riposo di Genola continuerà a vivere.  La Residenza Assistenziale Flessibile (RAF) “Giovanni XXIII” è una struttura da 30 posti letto per non autosufficienti, accreditata in regime transitorio in base alla vigente normativa regionale.
La struttura è stata gestita prima dall’ex USSL 61, quindi dal Consorzio Monviso Solidale a partire dal 2000. Verso la fine del 2008, il “Monviso Solidale” decise di dismettere la gestione diretta delle RAF di Genola e Racconigi, rimettendola nelle mani del Comune, proprietario dell’immobile ed intestatario dell’autorizzazione al funzionamento.
L’allora sindaco Pier Marco Aimetta si prodigò nella ricerca di un nuovo gestore che potesse garantire la continuità nell’erogazione del servizio assistenziale e standard di qualità elevati. Dopo una serie di trattative, emerse la disponibilità dell’ente Opera Pia “S. Anna – Casa Sordella” di Fossano. Per correttezza, il S. Anna comunicò all’amministrazione comunale la propria disponibilità alla gestione per un periodo non superiore ai tre anni, data la contestuale realizzazione di una nuova ala della struttura di Fossano (oggi quasi pronta all’inaugurazione). Nell’accordo si contemplava peraltro la disponibilità ad accogliere nella nuova ala gli ospiti della Raf “Giovanni XXIII” qualora, al termine della convenzione, non si fosse trovato un nuovo gestore interessato al subentro.
Nella cittadinanza si era ormai diffusa la consapevolezza della chiusura della casa di riposo e del trasferimento a Fossano della totalità degli attuali ospiti, finché, a metà aprile scorso, l’amministrazione comunale entrò in contatto con il dott. Paolo Spolaore, direttore dell’Istituto “Ottolenghi” di Alba e presidente del Consorzio di Cooperative Sociali Obiettivo Sociale, con sede ad Alba e gestioni di strutture socio-sanitarie in numerose regioni d’Italia. Al dott. Spolaore si affianca, alla vice presidenza, Monsignor Riccardo Alessandrini, Prevosto della Santissima Trinità a Piacenza. Il Consorzio Obiettivo Sociale, ad oggi, ha in carico l’assistenza per più di 700 posti letto, con circa 400 soci cooperatori impegnati nelle varie strutture. Recentemente, ha assunto la gestione della “Residenza Santo Stefano” di Priocca ed a breve inaugurerà una struttura a Piobesi d’Alba. Dopo aver ricevuto il sindaco Capello, l’assessore Origlia ed una rappresentanza di cittadini interessati a che la casa di riposo di Genola potesse continuare il suo prezioso operato, il consiglio di amminsistrazione del Consorzio Obiettivo Sociale decise di partecipare al bando di gara per il subentro di gestione, nonostante i tempi ristretti e la consapevolezza diffusa dell’imminente chiusura della struttura genolese. L’offerta, risultata vincente, ha aperto la strada ad una nuova pagina nella vita della Raf “Giovanni XXIII”.
Il subentro di gestione avverrà il prossimo 1° agosto, in modo da poter effettuare nel miglior modo possibile i vari passaggi di consegne e preservare la serenità e la corretta gestione assistenziale degli ospiti della struttura, molti dei quali, genolesi da sempre, hanno accolto la notizia con una gioia tale da ripagare immediatamente lo sforzo organizzativo e finanziario che il Consorzio Obiettivo Sociale sta profondendo nell’operazione.
Per la direzione della struttura è stato individuato il genolese Fabrizio Cravero, dottore in Scienze politiche, specializzato in Management Sanitario all’Università Bocconi di Milano, in possesso del titolo regionale di “Direttore di Comunità Socio Sanitaria”. Cravero ha confermato l’intenzione del Consorzio Obiettivo Sociale di metter mano in modo importante alla casa di riposo, con la sostituzione nei primi mesi dei letti e dell’arredamento delle camere di degenza, ad oggi non in linea con le mutate esigenze assistenziali, oltre alla completa ritinteggiatura interna della struttura e ad una rivisitazione complessiva degli spazi interni ed esterni, da applicare con la necessaria gradualità.
A questo punto, non resta che augurare al Consorzio Obiettivo Sociale buon lavoro. Si apre così un nuovo libro su cui si andrà a scrivere la vita del soggiorno anziani.

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