L’amministrazione della casa di riposo “Chianoc” ha deciso di scoprire le carte e di rendere noto il progetto per la costruzione di una nuova struttura sui terreni della parrocchia della Pieve, tra via Antica Università e via Paolo Dovo.
Si tratta di un edificio su tre piani: nell’interrato, un parcheggio per i dipendenti; al pian terreno, l’asilo più alcuni locali della casa di riposo, che si svilupperebbe anche al primo piano. Nel fabbricato rimarrebbe anche una zona destinata ad oratorio e due giardini: uno per l’asilo, l’altro per l’ospizio. La nuova sarebbe in grado di ospitare 80 persone (con le stesse condizioni di salute di quelle presenti ora alla “Chianoc”).
«Noi – dicono i membri del consiglio di amministrazione – riteniamo che ci siano alcuni vantaggi dalla soluzione-Pieve: la posizione centrale e la prossimità all’ospedale, la vicinanza tra bambini dell’asilo ed anziani, la possibilità di avere una struttura attiva 24 ore su 24, che porta persone al lavoro in una zona che spesso lamenta isolamento o episodi di microcriminalità».
«La nuova casa di riposo – aggiunge la presidente, Angela Ambrosino – ci garantirebbe entrate sufficienti per la gestione. Sono i posti vuoti, infatti, che procurano perdite, perché i costi sono più alti dei ricavi. I 3,5 milioni di euro che patiamo ora si sono accumulati negli ultimi quindici anni: in primis, l’adeguamento dell’attuale casa di riposo di via Donatori del Sangue alle nuove normative ha comportato grandi spese. In più, questo adeguamento ha comportato 35 posti letto in meno, con i relativi ricavi. Ma un’altra difficoltà si è manifestata nel 2004. Con le “convenzioni aperte”, infatti, il cittadino convenzionato con l’Asl (cioè con l’Asl che gli paga metà della retta) può scegliere di andare dove vuole. Tutti, quindi, tendono a scegliere prima le case di riposo più vicine e più moderne. Il risultato è che noi abbiamo sempre posti vuoti e questo crea il deficit».
In questi anni, la “Chianoc” ha scelto la via della privatizzazione, pur mantenendo lo status di “privato sociale”, per tagliare i costi. «Noi puntiamo sempre al pareggio – specificano i membri del consiglio di amministrazione – non al profitto. Siamo no-profit. La privatizzazione ci ha permesso già un risparmio di oltre 200.000 euro l’anno. E teniamo a precisare che non siamo a rischio fallimento».
Continua, dunque, il dibattito sulla futura casa di riposo. In questi giorni, la “Chianoc” ha incontrato il sindaco Sergio Soave ed il parroco della Pieve don Roberto, per esporre il progetto che sarebbe comunque ancora passibile di modifiche. L’alternativa a questa soluzione resta invece la vendita dell’attuale sito per farne un’area residenziale e permettere all’attuale amministrazione di sanare il deficit. Poi, di costruire una nuova casa di riposo nei pressi della piscina.