Tre cuneesi nella Giunta regionale

Sono stati diramati nella tarda mattina di venerdì scorso i nomi degli assessori della Giunta regionale presieduta da Roberto Cota.
Nessuna novità rispetto a quanto avevamo ipotizzato. «Sono contento – ha dichiarato Cota – perché la Giunta annovera persone di grande competenza e professionalità. Ho mantenuto l’impegno sul ringiovanimento della squadra degli assessori, un dato che va nella direzione di un rinnovamento della classe politica, come promesso in campagna elettorale. Ho rispettato, infine, il secondo impegno, che è quello di una riduzione del numero degli assessori per un miglioramento dell’efficienza e della funzionalità del governo regionale, oltre che per la riduzione dei costi della politica».
Prima di arrivare alla composizione finale della Giunta, ci sono state lunghe ore di febbrili trattative. La riduzione dei componenti e le varie deleghe da assegnare agli assessori sono state tra gli argomenti del lungo rendez-vous tenutosi a Roma nei locali di Palazzo Grazioli tra Roberto Cota, Silvio Berlusconi ed Umberto Bossi. Però, alla fine, il neo governatore del Piemonte è riuscito a portare a casa, seppur tra mille difficoltà, la riduzione del numero dei componenti della Giunta: da 14 si è passati a 12. Giova ricordare che due assessori in meno significano qualcosa come 800 mila euro di risparmio all’anno per il bilancio della Regione. Tale risultato – nell’ottica della Lega Nord e nelle speranze di Cota che sogna un governo in discontinuità con il precedente – è stato un fatto nuovo ed importante.
Sul versante cuneese, Claudio Sacchetto (Lega), Alberto Cirio (Pdl) e William Casoni (Pdl) sono andati ad occupare un posto in Giunta. Sembra però che la nomina ad assessore dell’ex esponente di An, non premiato dal voto, abbia sorpreso un gran numero degli addetti ai lavori.
Tra i candidati saviglianesi che, per il momento, sono rimasti al palo ci sono il consigliere regionale uscente del Pdl Francesco Toselli ed il capogruppo della Lega in Consiglio comunale, Guido Ghione. Entrambi sono ancora in attesa delle decisioni dei vertici dei loro rispettivi partiti in merito alle dimissioni degli assessori dal Consiglio, mossa che permetterebbe loro di andare a palazzo Lascaris. «È una questione delicata – ci ha spiegato Guido Ghione –. Se il Pdl inviterà, come sembra ormai certo, i suoi assessori a dimettersi dal Consiglio, anche la Lega dovrà valutare tale opportunità per poter coprire maggiormente il territorio. La decisione finale spetterà ad Umberto Bossi, che dovrà tener conto non solo della situazione politica piemontese, ma anche di quella veneta, per non creare delle situazioni anomale nelle due regioni governate dal Carroccio. Comunque, si saprà tutto prima del 3 maggio, quando si riunirà per la prima volta il Consiglio regionale».

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