Educatrice di Oasi Giovani muore in un incidente

Savigliano piange un’altra vittima della strada. Lo scorso giovedì 4 febbraio, intorno alle 17, sulla strada per Saluzzo, all’altezza dello stabilimento Saint Gobain, Maria Mucciolo, 51 anni, residente nella nostra città, ha perso il controllo della sua Opel Meriva ed è andata a schiantarsi frontalmente con un autobotte condotta da P.V., 47 anni, residente a Saluzzo. Durante lo scontro è rimasta coinvolta una terza autovettura, una Fiat Idea condotta da una donna, F.R.M., 58 anni, residente a Caramagna, che ha tamponato il grosso camion. A causa del violento impatto, la Mucciolo è deceduta sul colpo, mentre il conducente dell’autoarticolato e della terza vettura sono usciti illesi dall’incidente, ma in evidente stato di shock.
Vani i tentativi di rianimazione del personale sanitario del 118. Le cause del sinistro sono al vaglio dei Carabinieri della stazione di Savigliano. Sono intervenuti sul posto l’ambulanza medicalizzata del 118 di Savigliano ed i Vigili del Fuoco di Savigliano, Saluzzo e Cuneo.
Maria Mucciolo era un’educatrice dell’Oasi Giovani ed era molto conosciuta in città anche per la sua attività di volontaria presso la parrocchia di San Giovanni.
Lascia il marito Guido Olocco ed il figlio Paolo, residenti in borgo Macra. Una famiglia già colpita alcuni anni fa dalla morte della figlia Mara.
«Maria – ha detto il presidente dell’Oasi Giovani, Sergio Cravero – era una persona eccezionale. Nonostante le dure prove che la vita le aveva messo davanti, sapeva affrontare tutto con un sorriso. Perdiamo una persona che umanamente lascerà un terribile vuoto nell’Oasi Giovani e nel cuore della gente che le voleva bene».
I funerali, molto partecipati, sono stati celebrati lunedì pomeriggio nella chiesa di San Giovanni.
Nel prossimo Consiglio comunale, il consigliere Massimiliano Gosio (Udc) presenterà una mozione per ricordare Maria «intitolandole al più presto una parte della viabilità cittadina, meglio ancora se un’area di fruizione di quei ragazzi che tanto ha amato in vita».

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