Dopo 18 mesi passati tra proteste e ricorsi, è giunto al termine l’iter per dotare il Piano regolatore saviglianese di alcune aree dedicate alle case popolari ed all’edilizia convenzionata. La questione era cominciata quando un gruppo di cittadini si era rivolto prima al Consiglio comunale e poi al Tar per evitare la costruzione di edilizia popolare in via Leopardi.
Per evitare grane, l’allora Giunta Comina aveva deciso di scegliere la strada più lunga, ma sicura: preparare ed approvare una “variante strutturale” al Piano regolatore. Così è stato fatto ed ora in città sono previste alcune aree dove saranno possibili tali tipologie di costruzione.
Ma le proteste non si sono placate.