Cominciano a delinearsi le proposte per dar nuovo impulso alla casa di riposo Chianoc. Nell’ultimo anno si è già ridotto notevolmente il debito, passato da 4 milioni di euro a meno di 3. Ma interessanti novità si delinano all’orizzonte per questa struttura tanto importante per il tessuto sociale saviglianese. Le anticipa la presidente, Angela Ambrosino. «Da un anno a questa parte – spiega – sono iniziati i contatti tra il nostro consiglio di amministrazione ed il Comune. Noi abbiamo intenzione di costruire una nuova casa di riposo, più moderna e funzionale. Abbiamo proposto al Comune di rendere edificabile a fini residenziali l’area dove oggi sorge la Chianoc. Con il ricavato della vendita, sarebbe possibile costruire una nuova struttura altrove». Dove potrebbe sorgere la futura casa di riposo? «Innanzitutto – prosegue la presidente – il terreno dev’essere comunale. Noi abbiamo proposto tre posti: una parte del parco Nenni (vicino a piazza Nizza), una parte del parco Graneris (vicino allo stadio) o l’area ex-Sacoop, che però il Comune ci ha già detto essere destinata alla nuova sede della Croce Rossa (che si aspetta da anni, ndr)». All’apparenza sembrano proposte un tantino ambiziose, ma c’è una seria motivazione dietro. «La Regione – spiega ancora la Ambrosino – “accrediterà” (cioè stipulerà le convenzioni) solo con le case di riposo costruite in zone centrali. Noi vogliamo che i nostri anziani siano inseriti a pieno titolo nel tessuto sociale della città, non isolati». Naturalmente, le proposte avanzate dal consiglio di amministrazione non sono un diktat. «Valuteremo – specifica la Ambrosino – altre proposte da parte del Comune. In questi giorni stiamo incontrando i vari candidati sindaci per discuterne». Naturalmente, la nuova casa di riposo non sarà più un maxipalazzo, ma un edificio di soli due piani – con un centro Alzheimer all’interno ed un giardino – che ospiti al massimo cento persone (oggi i posti sono 170).