Grida, pianti, disperazione, squilli di sirene ed ambulanze che vanno e che vengono. Questo lo scenario all’ospedale, la mattina di sabato scorso.
Tranquilli, è tutto falso. Ma potrebbe anche succedere. È infatti la situazione che è stata messa in scena presso i locali del nuovo Pronto Soccorso e della Rianimazione del Santissima Annunziata. Una maxi-emergenza immaginaria, con tanto di finti feriti che urlavano dal dolore, organizzata per “testare” il funzionamento della struttura che sta (finalmente) per essere inaugurata.
Gli organizzatori hanno immaginato che, in seguito ad uno scontro fra due treni, si scatenasse l’allarme generale. Al Pronto Soccorso sono stati accolti 30 feriti più o meno gravi, arrivati in ambulanza (per finta) dalla stazione. Oltre a questi, cinque erano già presenti nella struttura (sono stati medicati e dimessi), mentre altri cinque hanno inscenato i pazienti “quotidiani”, giunti al Pronto Soccorso per motivi vari e non per lo scontro tra i due treni. Insomma, 40 persone da curare tutte insieme: una bella prova per il personale, medico e paramedico, impegnato nel test.
A rendere verosimile l’atmosfera sono stati i “pazienti”, truccati con sangue che sgorgava dalle ferite, vestiti strappati… uno addirittura sembrava avesse una scheggia di vetro piantata nella tempia! Traumi, fratture, tagli: tutto studiato alla perfezione. In casi come questo scatta il cosiddetto “piano rosso”. Ad ogni vittima dell’incidente è stato subito assegnato un codice in base alla sua gravità (oltre al verde, giallo e rosso che vengono assegnati nelle situazioni normali, per l’emergenza si sono aggiunti il blu – ferito in fin di vita – ed il nero, equivalente a persona morta). I feriti sono stati smistati nelle varie sale della struttura. I meno gravi sono finiti in cappella, sgomberata ed attrezzata per l’occasione.
Il test ha impegnato una ventina di medici ed infermieri, mentre anche il personale dei reparti ospedalieri è stato allertato. Il primario del Pronto Soccorso, Giorgio Nova, seguiva attentamente ed appuntava sul suo taccuino tutti gli spunti più interessanti. Ad assistere alla prova, anche il direttore di presidio ospedaliero, Giuseppe Guerra, e la dottoressa Simona Ghigo, organizzatricce dell’esercitazione.
Alle 12, dopo due ore di caos, un altoparlante ha messo fine alla “sceneggiata”. Pare che la prova sia stata superata e siano emersi alcuni spunti per apportare ancora dei “ritocchi” prima di aprire.
L’inaugurazione è prevista per mercoledì prossimo, 18 marzo, alle ore 15. Due giorni dopo, l’apertura al pubblico. �