Scovato ed assicurato alla giustizia il malvivente che aveva rapinato la Banca di Credito Cooperativo di Benevagienna, avvenuta il 26 gennaio scorso.
L’uomo aveva minacciato un’impiegata gettandole della benzina sul vestito e riuscendo a scappare con 6.000 euro circa. Dopo il fatto, i Carabinieri della Compagnia di Savigliano avevano raccolto tutte le testimonianze utili ad identificarne l’autore, tracciando, con l’aiuto dei fotogrammi ricavati dal sistema di videosorveglianza dell’istituto di credito, un identikit del malvivente. Gli elementi in possesso, tuttavia, non hanno consentito di rintracciare tempestivamente il rapinatore, risultato di fatto irreperibile. Le ricerche, pertanto, sono proseguite sino al primo pomeriggio di mercoledì della scorsa settimana, quando i militari del Nucleo Operativo saviglianese, in accordo con l’autorità giudiziaria – che nel frattempo, sulla base delle risultanze investigative, aveva emesso un provvedimento di cattura – hanno arrestato Davide Capatti, 49 anni, senza fissa dimora, già ambulante e sino a qualche anno fa abitante a Moretta. Al momento dell’arresto, l’uomo era domiciliato in un hotel di Valduggia, dove evidentemente riteneva di trovarsi al sicuro.
Le ulteriori attività investigative, inoltre, hanno permesso di ricondurre alla stessa persona evidenti responsabilità per un’analoga rapina consumata con le medesime modalità in danno della Banca Sella di Chivasso il 10 febbraio scorso (in quella circostanza il rapinatore si era fatto consegnare la somma di 4.000 euro circa). «La singolare modalità con cui è stata consumata la rapina a Savigliano – spiega il capitano Marco Campaldini, comandante della Compagnia Carabinieri della nostra città – l’utilizzo, cioè, della benzina quale vera e propria arma contro le impiegate dell’istituto di credito (peraltro minacciate di morte), se da un lato ha evidenziato un’indole particolarmente violenta e spregiudicata, dall’altro ha consentito di restringere il campo delle ricerche permettendo di analizzare gli eventi anche alla luce dell’analoga rapina perpetrata alcuni giorni dopo a Chivasso. Anche in quest’ultimo caso, infatti, le testimonianze raccolte hanno indirizzato le indagini su di un unico soggetto, della cui identità si era ormai certi, consentendo di collegare le diverse circostanze e di raccogliere altri utilissimi indizi che hanno portato, dopo diversi giorni di ininterrotti pedinamenti, all’individuazione del rapinatore nella provincia di Vercelli ed al suo conseguente arresto».
A conclusione di una perquisizione, infine, sono stati rinvenuti e sequestrati determinanti elementi probatori a suo carico. L’arrestato è stato portato in carcere a Vercelli.