L’arrivo di un distributore “low-cost” preoccupa i benzinai

I benzinai saviglianesi e del circondario hanno un diavolo per capello. A farli imbufalire è la probabile messa in funzione dalla prossima primavera, nel piazzale dell’ipermercato Leclerc, di un distributore di carburante low-cost, dove la benzina dovrebbe costare meno. Impianti simili sono già in funzione in altre città, nei pressi di centri commerciali come “Mondovicino” a Mondovì.
Ricapitoliamo. Fino allo scorso luglio, le normative regionali non permettevano l’apertura di un distributore in zona Leclerc, in quanto si doveva rispettare una distanza di almeno 300 metri da un altro impianto. Però, in seguito alle liberalizzazioni decise dal Governo, la Giunta regionale aveva varato regole meno rigide, dando così il via libera ai nuovi distributori low-cost, a patto che contengano almeno una pompa per il metano o Gpl e che il sistema venga alimentato da un impianto fotovoltaico. Inoltre, i gestori dovranno sottostare a normative ben precise, come ad esempio predisporre il distributore su una superficie ben definita, coperto da una pensilina, dotato di servizi igienici, protetto da un sistema di videosorveglianza e soprattutto costruito su un terreno definito “agricolo” dal Piano regolatore. Resta comunque vincolante il parere del Comune, che in commissione urbanistica ha già dato un parere positivo all’insediamento, variando una norma per cui i distributori possono essere costruiti anche su terreni classificati come “area produttiva”. A Savigliano, dunque, pare che l’amministrazione civica (maggioranza e minoranza) sia orientata a dare l’ok, anche se bisognerà aspettare l’ultimo responso, quello del Consiglio comunale. Un eventuale insediamento di un distributore di benzina ad un prezzo inferiore a quello praticato dagli impianti attualmente in funzione, forse, porterebbe dei vantaggi agli automobilisti, ma potrebbe creare dei problemi ai gestori che operano in città e nel circondario.
A tal proposito, i benzinai – affiancati dai vertici regionali e provinciali della Figisc (Federazione italiana gestori impianti stradali di carburante) e dall’Ascom – hanno indetto, martedì scorso, una riunione per studiare le contromosse. La decisione unanime è stata di chiedere un incontro urgente con l’amministrazione comunale e con i capigruppo della minoranza per spiegare loro i motivi del malcontento. Se il meeting non darà i frutti sperati, potrebbero essere indette manifestazioni di protesta. Nel frattempo, la Figisc si è impegnata di verificare che tutte le normative di legge vengano rispettate. E le compagnie petrolifere? Per il momento si tengono fuori dai giochi. Anche l’associazione dei commercianti si è schierata con i benzinai, ma non in contrapposizione alla Lecrec-Conad. Infatti, il vicedirettore dell’Ascom, Mauro Arduino, ha dichiarato che si tratta esclusivamente di una scelta sbagliata del Comune in merito alla gestione del territorio, dell’ambiente e forse anche della sicurezza pubblica. I gestori delle pompe di benzina sembrano comunque intenzionati  a far valere le loro ragioni. Cosa faranno? Lo sapremo dopo l’incontro con l’amministrazione civica.

Dino Pagliero     

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