Settanta nuovi cassintegrati lunedì si sono aggiunti alla lista dei lavoratori Alstom colpiti dal provvedimento. Lo aveva annunciato giovedì scorso l’azienda ai rappresentanti sindacali, nel corso di un incontro che si è tenuto a Cuneo.
Secondo una nota diramata dalla Rappresentanza sindacale unitaria (Rsu), l’azienda ha comunicato di dover ricorrere nuovamente alla cassa integrazione a fronte del ritardo di alcuni fornitori nella consegna dei materiali per le commesse attualmente in corso d’opera. Il provvedimento riguarda 70 ulteriori persone, di cui 55 fanno parte del reparto “finizione”. Gli altri reparti, invece, hanno visto un calo di unità minore, che ha interessato dalle 2 alle 4 persone.
Da lunedì, dunque, sono saliti a 249 i lavoratori in cassa integrazione nelle aree coinvolte dalla crisi. Al 30 settembre, i dipendenti dello stabilimento cittadino erano 1.193. Oggi, con i 249 in cassa integrazione, le persone che varcano la soglia della fabbrica sono rimaste 944.
Alstom, si legge ancora nella nota, “ha inoltre comunicato che sta continuando a contattare i lavoratori che sono in cassa integrazione per verificare la loro disponibilità ad eventuali trasferte, anche all’estero”.
Venerdì ci sarà un nuovo incontro tra le organizzazioni sindacali (coordinamento nazionale) con la direzione aziendale. «In quella occasione – affermano i sindacati – ci aspettiamo risposte precise sull’evoluzione che potrà avere la crisi e sullo stato delle future commesse, come quella per i treni australiani (metropolitana di Melbourne) e quella per Ntv (Nuovo trasporto viaggiatori, la nuova compagnia di trasporti italiana)».