Serata di gala al Castello di Racconigi per il Tour

Per il grand gala della grande boucle nella Granda bisognava organizzare qualcosa che tenesse testa alla grandeur francese. E allora abbiamo sfoderato il nostro asso, il castello di Racconigi. Lunedì sera, il cortile del maniero si è tinto di giallo. Tutto ricordava il colore del Tour de France, dalle tende ai fiori sulle tavole, dai tovaglioli all’etichetta del vino. Nulla è stato lasciato al caso.
Al grande evento mondano c’era tutta la provincia “che conta”. Ad un certo punto, tra la folla scintillante e sulle note dei grandi classici della musica italiana interpretati dall’orchestra della banda di Mondovì, si sono materializzati in fondo al regale scalone gli artefici dello sconfinamento della corsa ciclistica più importante del mondo: i membri del Col Cuneo, il Comitato organizzatore locale guidato da Ferruccio Dardanello che, dopo aver portato per tanti anni il Giro d’Italia sulle nostre strade, si è rivolto oltralpe. Con lui, il direttore del Tour, Christian Prudhomme, ospite d’onore.
Finiti i saluti di rito delle autorità piemontesi, i fortunati ospiti si sono accomodati alle tavole allestite nel cortile del castello, dopo aver visitato anche la mostra sui costumi del teatro Regio. In tavola, ovviamente, le prelibatezze del territorio, servite da un personale di sala in impeccabile livrea. Come si conviene.
La serata si è fatta più rilassante con il passare delle ore e l’alternarsi delle portate. Quando il cielo si era ormai fatto nero, le mongolfiere ancorate giusto alle spalle dei commensali si sono esibite in uno spettacolare gioco di luci. Pian piano, il gala ha preso la piega della festa, tant’è che ad una certa ora si sono scatenate le danze e pareva quasi che da un momento all’altro dovesse arrivare lo sposo per il taglio della cravatta. Poi dalle fontane è cominciato a sgorgare il cioccolato e l’atmosfera è tornata fiabesca.
Prima di salutare tutti, il direttore Proudhomme ha avuto parole di elogio per l’organizzazione e l’accoglienza nella nostra terra. L’indomani il Tour avrebbe fatto ritorno in patria con dei bei ricordi.
È andata bene. Chapeau pour la fête dans le chateau.

Guido Martini

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