A guardarlo bene, ti chiedi il perché Giovanni Bordone gli occhi un po’ a mandorla li abbia sempre avuti. Forse un segno del destino per un ragazzo di ventisette anni che ne ha appena passati tre in Cina. Di sicuro, laggiù ha acquisito l’accento inglese. Quello, la mamma non ha potuto darglielo in dote.
Giovanni a maggio è stato protagonista di uno di quei viaggi di cui è piena la letteratura. I viaggi “alla ricerca di sé stessi”, che spesso si compiono su strade impervie come quelle della vita. Per tornare nella sua Savigliano al termine di duri anni di lavoro come commercialista nel Paese del dragone rampante, ha scelto un viaggio di quindicimila chilometri, in gran parte macinati in terre ostili e povere. Quaranta giorni indimenticabili, durante i quali non sono mancate le avventure.