Arrivano i primi fondi per gli alluvionati

Sul fronte dell’alluvione, ci sono novità.
Giovedì scorso, presso la sede dell’Autorità di Bacino a Parma, si è svolta un’importante riunione sui futuri argini del Mellea. Un’opera che tutti i saviglianesi residenti nelle zone colpite dall’alluvione del 30 maggio aspettano con ansia.
I problemi da risolvere per effettuare un celere intervento sul torrente sono essenzialmente due: il primo è il calcolo della portata del corso d’acqua, il secondo è trovare i fondi per finanziare un lavoro da 10 milioni di euro circa.
Per quanto riguarda il primo, gli esperti devono mitigare le portate calcolate a tavolino, praticamente identiche a quelle del Maira. Cercate d’immaginare che argini enormi potrebbero venire costruiti in base a questi calcoli: muraglioni davanti alle case. Impensabile. Ecco che allora gli ultimi dati ricavati dalla scorsa alluvione risultano preziosi. Le vie da intraprendere per ovviare al problema sono due: o ridurre la portata tout court, oppure – applicando un sistema già sperimentato altrove – creare dei punti, a monte della città, dove l’esondazione possa essere “pilotata”. Con questo metodo, l’acqua uscirebbe nei campi (è necessario l’accordo con gli agricoltori) ed a Savigliano gli argini potrebbero essere di dimensioni più ragionevoli.
Il secondo problema è quello dei soldi. Per ora non c’era un euro, ma pare che l’Aipo (Agenzia interregionale per il Po) possa sbloccare una cifra che coprirebbe gran parte dell’importo dei lavori.
Intanto, alle polemiche dei giorni scorsi sulla mancanza dei fondi, hanno fatto seguito azioni concrete. Sono stati stanziati, infatti, 60 milioni per gli interventi urgenti richiesti dai sindaci dei Comuni colpiti.
Il provvedimento prevede l’allocazione dei fondi su tre anni, nella misura di 20 milioni di euro dal 2008 al 2010. I parlamentari del centro-destra si palleggiano il merito. «Sono soddisfatto – commenta il senatore Beppe Menardi – per l’attenzione con la quale il ministro dell’Economia Tremonti ha seguito la misura impegnandosi a farla diventare immediatamente operativa. È la risposta che i nostri sindaci attendevano e, sia detto al di fuori di ogni polemica, la somma di 60 milioni è la cifra che la presidente della Regione Bresso aveva indicato come necessaria per i primi interventi, accusando però il governo di non aver deciso nulla».
Esulta anche il leghista Roberto Cota: «È un emendamento molto importante, perché dà un segnale chiaro. In molti parlano, ma soltanto la Lega fa».

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