Redditi on-line per 24 ore, bufera per una settimana

C’è chi l’ha definito un “colpo di coda” del viceministro uscente, Vincenzo Visco, e chi invece ha tirato un sospiro di sollievo e l’ha bollato come una scelta di trasparenza. Parliamo della polemica che ha infiammato – e, ovviamente, diviso – l’opinione pubblica nazionale nell’ultima settimana: pubblicare o non pubblicare i redditi di tutti i contribuenti italiani su Internet? I redditi sono sempre stati pubblici, accessibili a chiunque dietro richiesta, ma mai “così accessibili”, con un semplice click, in tutto il mondo. Questo ha scatenato il putiferio: in un batter d’occhio si poteva sbirciare dal buco della serratura quanto guadagna il proprio capufficio o il vicino di casa. Perciò, il garante della privacy, Francesco Pizzetti, ha sospeso la pubblicazione on-line delle dichiarazioni, anche se sostiene che i redditi dei “personaggi pubblici” possono essere resi noti nei termini di legge. La procura ha addirittura indagato Visco e il direttore dell’Agenzia delle entrate, Massimo Romano.

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