Costa “arbitro” del caso-Chianoc

Un tavolo di lavoro ristretto, cui parteciperanno anche tecnici di Provincia e Comune, avrà il compito di riavviare la trattativa fra sindacati e consiglio d’amministrazione della casa di riposo Chianoc sul futuro delle dipendenti. È quanto è emerso al termine di una serrata discussione tenutasi martedì in municipio, alla quale è intervenuto il presidente della Provincia Raffaele Costa.
Durante la riunione, i cui toni sono stati accesi solo per pochi attimi, l’ex ministro ha voluto conoscere la situazione della struttura. Sul tavolo due problemi: il rinnovo del contratto delle 62 dipendenti e, a lungo termine, il futuro della casa di riposo.
Sul problema più pressante, quello del contratto, la presidente della Chianoc, Angela Ambrosino, non ha voluto prendere impegni: «Stiamo lavorando – ha detto – ad un piano di riorganizzazione che presenteremo, come stabilito, entro il prossimo 15 maggio». I sindacati – come riferito da Morena Barberis (Cgil-Fp) e Luciano Marchisone (Cisl-Fp) – non vogliono che, dal contratto pubblico delle “autonomie locali”, il personale passi ad un contratto di tipo privato (almeno fino a quando non verrà definito il nuovo contratto collettivo per le case di riposo) oppure passi alle dipendenze di una cooperativa. Questa seconda eventualità pare del tutto abbandonata. Invece, «il contratto privato – ha affermato la presidente Ambrosino – lo possiamo applicare, poiché la casa di riposo è stata privatizzata». Da queste due opposte posizioni, le parti dovranno trovare un accordo con la prossima apertura del tavolo.
Per quanto riguarda il futuro, invece, preoccupa la situazione d’indebitamento dell’ente, che oggi lamenta un passivo di oltre 4 milioni di euro. Durante la riunione – alla quale hanno preso parte le lavoratrici, consiglieri dell’ente, consiglieri ed assessori comunali, il consigliere provinciale Ambroggio, il sindaco Comina ed il capogruppo di Forza Italia Marco Buttieri – è stata evidenziata da più parti la necessità di guardare al futuro pensando, magari, ad una struttura nuova.
Guido Martini�

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