Savigliano: altola’ del Tar per la case popolari

Inatteso altolà alla costruzione di case popolari in via Leopardi.
Nei giorni scorsi, il Tribunale amministrativo regionale di Torino ha infatti sospeso la “variante parziale n. 15” al Piano regolatore, deliberata dal Consiglio comunale (favorevoli la maggioranza e Gianfranco Saglione) lo scorso 30 ottobre, con la quale si dava il via libera alla costruzione di 40 alloggi, di cui 24 di edilizia popolare, in fondo alla strada che incrocia via Suniglia.
La questione era stata oggetto di uno scontro molto duro tra la maggioranza e l’opposizione, che sospettava delle irregolarità in materia urbanistica ed aveva deciso di cavalcare la protesta di un gruppo di residenti contrari alla costruzione degli alloggi. Prima del Consiglio comunale del 30 ottobre c’era stata una riunione tra consiglieri di minoranza e residenti, al fine di presentare alcune osservazioni e richieste di modifica al progetto. In aula ne arrivarono ben 36, tutte respinte dalla maggioranza che, tramite l’assessore all’Urbanistica Lorenzo Morello, si era detta tranquilla sulla correttezza dell’operazione. La giunta Comina aveva scelto quell’area perché la Regione, per elargire un contributo finalizzato alla realizzazione delle abitazioni, aveva imposto l’indicazione di una zona già “urbanizzata”, ovvero dotata di servizi ed allacciamenti. Il problema stava però nel fatto che quella fetta di verde incolto era destinata, secondo il Piano regolatore, ad area produttiva. Si era reso necessario, dunque, cambiarne la destinazione e portarla a “residenziale”. Cosa che in effetti venne fatta quella sera in Consiglio comunale.
Fallita la via politica, al gruppo di persone (una ventina) contrarie all’insediamento delle case popolari non è rimasto che il ricorso al Tar.
Ed arriviamo ad oggi. Lo scorso 17 aprile, l’organo di primo grado della giustizia amministrativa ha deciso di sospendere l’esecuzione del provvedimento impugnato.
In attesa della sentenza definitiva, dunque, l’iter per la realizzazione delle case popolari non potrà proseguire.
Che cosa farà ora il Comune? Abbiamo sentito il sindaco Aldo Comina: «Oggi (mercoledì, ndr) incontrerò l’assessore Morello ed il nostro legale per capire bene le motivazioni della sospensiva che ci ha dato torto. Di conseguenza, vedremo come agire. Abbiamo diverse opzioni: aspettare la sentenza (ma ci vorrebbe chissà quanto tempo); ricorrere al Consiglio di Stato contro la sospensiva; fare una “variante strutturale” al Piano regolatore (al posto di quella parziale, ma ci vorrebbe comunque un anno di tempo e si finirebbe a cavallo delle prossime elezioni); individuare un’altra area dove costruire le case popolari. Di certo – conclude il primo cittadino – per noi l’obiettivo resta quello di costruire le case popolari, visto che gli alloggi sarebbero utili per le famiglie che oggi vivono situazioni difficili».

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