Addio a Brunod, attivista e studioso di epigrafi primitive

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Venerdì scorso, presso il cimitero cittadino, è stato dato l’ultimo saluto a Giuseppe Angelo Brunod, spentosi all’età di 76 anni.
Beppe, la cui famiglia era di origine valdostana, ha sempre vissuto nella casa di famiglia in via San Pietro. Conclusi gli studi liceali, negli anni Novanta si era trasferito per qualche anno in val Camonica ad occuparsi, insieme alla ricercatrice portoghese Mila Simoes de Abreu, di scavi archeologici e di studi sulle incisioni rupestri della valle. Fu anche tra i fondatori dell’associazione “Le orme dell’uomo” Su queste e su successive ricerche scrisse articoli su riviste ed alcuni libri, il primo dei quali, “Massi incisi in Valcamonica”, venne realizzato insieme al professor Luigi Botta. Brunod visse anche alcuni anni in Portogallo, partecipando proprio ad un progetto sulle incisioni rupestri. A Savigliano pubblicò altri volumi sul tema, di cui divenne esperto, editi dall’associazione Cristoforo Beggiami. Sulle sue ricerche tenne anche delle interessanti lezioni all’Unitre. Persona che non si sottraeva di certo al dibattito, Beppe ad inizio millennio fu attivo nella battaglia contro la cementificazione degli argini del Maira, intervenendo più volte sia in incontri pubblici che sulle colonne del nostro giornale. Sensibile alle tematiche ambientaliste, faceva parte di movimenti contro il consumo del suolo e a favore della natura. Politicamente cresciuto nella sinistra, aveva abbracciato poi posizioni autonomiste. Era anche un convinto pacifista.
«Era una persona buona e generosa – lo ricorda l’amico Luigi Botta – tant’è che in molti, anche da fuori città e dalla valle Camonica, sono arrivati venerdì al camposanto per porgergli l’ultimo saluto».
