E’ un coro di «no» quello che sta accompagnando la decisione della Giunta provinciale di chiudere, a partire dal prossimo anno, le scuole superiori di sabato.
La scelta è motivata da un risparmio in termini di riscaldamento e trasporti, due voci che pesano sul bilancio provinciale.
Contro questa decisione si stanno schierando però i professori, che vedono nella “compressione” dell’orario (su 5 giorni invece che su 6, con un aumento inevitabile di ore giornaliere) una barriera allo studio a casa ed ai laboratori pomeridiani.
E persino gli stessi studenti, che di solito vorrebbero stare un giorno in più a dormire, si sono detti contrari. La Provincia tornerà sui suoi passi?
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