E alla fine chi non voleva la nomina “a scavalco” è stato scavalcato. Nella giornata di venerdì 22 luglio, infatti, la Giunta regionale ha scelto, quale nuovo commissario dell’Asl Cuneo Uno in sostituzione del dimissionario Corrado Bedogni, Giovanni Monchiero. L’incarico avrà decorrenza dal prossimo 1° agosto e fino alla definizione del nuovo assetto del servizio sanitario regionale, e comunque non oltre il 31 dicembre 2011.
Monchiero, 65 anni, laureato in Scienze Politiche, iscritto all’Ordine dei Giornalisti come pubblicista, è stato dipendente della Regione Piemonte dal 1975; nel 1982 è segretario della sezione Alba-Bra del Comitato regionale di controllo e responsabile del Servizio sino al 1991, anno dal quale diventa amministratore straordinario dell’Ussl 65. Direttore generale dell’Asl 18 di Alba-Bra dal 1° gennaio 1995, viene poi nominato direttore generale dell’azienda ospedaliera “San Giovanni Battista” di Torino, ruolo che ricopre dal 2002 al 2006, quindi direttore e commissario della CN2. Monchiero è anche presidente nazionale della Federazione Italiana delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere.
Per nulla soddisfatti i sindaci della Granda che, anzi, avevano, votando all’unanimità un ordine del giorno, chiesto al Governatore Cota di nominare un direttore generale che non solo conoscesse la realtà dell’azienda sanitaria cuneese ma anche ne potesse garantire la continuità con il recente passato.
«Prendiamo atto di come le indicazioni di questo territorio sono considerate dalla Regione» dicono, amaramente, i sindaci di Cuneo Alberto Valmaggia e di Fossano Francesco Balocco, rispettivamente presidente della Conferenza e della Rappresentanza dei sindaci dell’Asl.
La “paura” del territorio è non solo l’accorpamento tra le due Asl della provincia, cosa che allo stato attuale delle cose dovrebbe essere un’ipotesi priva di ogni fondamento, ma anche il non essere nello stesso calderone del futuro ospedale di Verduno – contestualmente alla nomina di Monchiero si è ribadito l’impegno della Giunta per il completamento di questa struttura – che avrà, per il suo avviamento, bisogno di risorse. «Non c’è concorrenza tra ospedali su diversi territori» è la risposta del neo commissario Monchiero, che si è detto «un po’ preoccupato per le resistenze che si sono manifestate in questi giorni e quindi agirò con prudenza nel gestire le due aziende sanitarie come se fossero una sola».
«Prendiamo atto che la Giunta regionale non ha alcuna considerazione e nessun rapporto con i sindaci, il territorio e le comunità locali – sottolinea il sindaco di Savigliano Sergio Soave – ci riuniremo con gli altri sindaci, se ci sarà ancora spazio per farci sentire lo faremo. Poi presenteremo al nuovo commissario le esigenze del territorio».
Quello che a Soave non va giù è il significato “politico” di questa scelta: «Conosco Monchiero, lo stimo molto, è un ottimo manager. Ma è il senso politico della nomina che non mi convince proprio perché questo vuol dire galoppare verso l’unificazione delle due aziende sanitarie, quella di Cuneo, Savigliano, Fossano, Saluzzo e Mondovì con quella di Alba e Bra».
Di nuovo un colpo per il Saviglianese, «un altro problema da affrontare – prosegue Soave, fautore delle razionalizzazioni “razionali” – con il SS. Annunziata sempre più schiacciato tra Cuneo e Verduno. Già la pianura è l’area più sacrificata e bypassata dalle risorse provinciali. Ho già sentito i consiglieri regionali del nostro territorio. Non bisogna depauperare quelle che sono state le eccellenze del nostro ospedale».