Da qualche anno la Chiesa fa i conti con la crisi di vocazioni. L’effetto sotto gli occhi di tutti è la minore disponibilità di sacerdoti. L’ultimo esempio lo abbiamo vissuto a settembre: a Savigliano, al posto di quattro preti ne sono arrivati tre. E, come previsto, avrà ora inizio un’inevitabile riorganizzazione della vita religiosa. Dal 20 febbraio, infatti, ci saranno meno messe festive e prefestive, sia in città che nelle frazioni. Saranno eliminati alcuni “doppioni” o funzioni meno frequentate.
Mentre il cambiamento sembra vissuto in modo indolore in gran parte del territorio saviglianese, a “saltare sul cavallo grigio” (per dirla con un chiaro piemontesismo) sono stati i fedeli dell’Apparizione, che in Quaresima vedranno annullata la tradizionale messa prefestiva nel loro amato santuario. Sabato scorso, con il parroco don Roberto, si è accesa la discussione…
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IL GRIDO DI DOLORE DI UNA FRAZIONE
Perché qui, dove oggi sorge il santuario, ci fu un Miracolo
Perché è un santuario Mariano
Perché non è giusto cancellare 370 anni di tradizione, che dovrebbe invece essere sempre più valorizzata e riscoperta
Perché non si devono cancellare le secolari abitudini e radici di una frazione, che sono profonde e forse un po’ di difficile comprensione per chi le conosce poco, da troppo poco tempo
Perché qui Chiesa e frazione sono due elementi che da sempre si fondono e si confondono
Perché non è giusto togliere ai frazionisti quei momenti di unione, prima e dopo la messa, in cui si fanno quatto chiacchiere e due risate
Perché non è giusto togliere l’esempio che tanti bambini hanno nel vedere gli adulti a darsi tanto da fare per il santuario
Perché non è giusto togliere ai tanti bambini e ragazzi la possibilità di darsi da fare, come fanno, per il santuario
Perché darsi da fare per mantenere in vita il santuario richiede impegno ma da in cambio tanto accrescimento
Perché non è giusto per tutti quelli che tutti gli anni, per tutto l’anno, dedicano, con piacere, tanto tempo, energie, risorse per il mantenimento ed il miglioramento del Santuario
Perché a volte, nel fare le cose per il Santuario siamo un po’ informali ma tutto quello che facciamo lo facciamo con amore
Perché il darsi da fare per il santuario ti fa scoprire diversi valori cristiani
Perché non è giusto nei confronti del duro, faticoso e coraggioso trascorso dei nostri anziani
Perché non è giusto per il futuro dei nostri ragazzi
Perché il santuario offre, per diversi motivi, in molti momenti dell’anno, possibilità di aggregazione tra i frazionisti
Perché il santuario offre ai massari e a tutti quelli che collaborano la possibilità di condividere molti momenti e trasforma la conoscenza in amicizia
Perché d’inverno, fino a due anni fa, messa si diceva comunque, anche se in una stanzetta di 4metri per 5, in quanto non avevamo il riscaldamento.
Perché ora riusciamo, anche d’inverno, a celebrare la messa nel santuario con riscaldamento e illuminazione nuovi
Perché a noi, ci piace, una volta alla settimana, andare a trovare la statua della Madonna che qui apparve, e accendergli tante candele attorno
Perché gli amici del santuario non hanno mai mollato
Perché non ci sentiamo rami secchi ma rami forti come quelli degli alberi davanti al santuario, che sembrano difenderlo; caso mai abbiamo bisogno di aiuto per essere ancora più robusti e belli
Perché siamo come il malato che va rimesso in forze prima di chiedergli di digiunare
Perché il santuario ha già ceduto battesimi, comunioni, cresime e funerali e non vuole cedere altro
Perché un giorno qualcuno potrebbe rimpiangere di non potersi sposare nel santuario della sua frazione
Perché non è giusto togliere il santuario a chi in quel luogo ha ricevuto i sacramenti o ha visto il suo funerale
Perché chiudere il santuario non è un aiuto per la Fede
Perché le imposizioni, specie nella Fede, dividono e non uniscono
Perché il dialogo, specie nella Fede, unisce e non divide
Perché non è una questione di numeri, Gesù ci ha insegnato “ dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sarò con loro”
Perché non tutte le pecorelle saranno disposte ad abbandonare il proprio ovile, se pur meno bello e grande, per andare in un altro
Perché c’è gente, che ogni settimana, arriva da fuori frazione per vivere la messa nel santuario
Perché è più comodo e sicuro per gli anziani della frazione andare a messa vicino a casa
Perché il santuario non è pericolante
Perché è un santuario economicamente autonomo sorretto dalle tante offerte della gente
Perché la comunità che frequenta il santuario non è di fastidio a nessuno
Perché questa situazione non è di aiuto nemmeno al nostro parroco, don Roberto, che si trova ad affrontare le già tante difficoltà di una nuova realtà a lui perlopiù sconosciuta
Perché è ingiusto nei confronti dei padri Salesiani (don Graziano in primis) e di Lucio (l’organista) che con tanto impegno, costanza, volontà, affetto e cortesia, sprezzanti di ogni difficoltà, vengono a dire messa, portando di anno in anno cose nuove per rendere le funzioni sempre più solenni
Perché non è giusto nei confronti dei chierichetti e del coro che ci mettono così tanto costante impegno
Perché la chiusura temporanea suona come l’anticipazione di una chiusura definitiva
Perché è vero che Gesù disse “Il regno di Dio è dentro di te è tutto intorno a te… non in templi di legno e pietra. Solleva una pietra ed io ci sarò, spezza un legno e mi troverai” ma nel nostro Santuario ci sembra più facile trovarlo
Perché Gesù ci ha insegnato che non è importante pregare in bella mostra per essere visti dagli uomini, Dio vede la preghiera anche quando è nel segreto.
Perché noi ci sentiamo già tutto l’anno, e non solo nei tempi forti (quaresima e avvento) parte integrante ed integrata della Parrocchia della Pieve, offrendo alla Comunità: catechiste, membri del consiglio pastorale, coppie che partecipano ai gruppi sposi, cuoche per Pietraporzio, bambini che frequentano il catechismo, ragazzi che fanno gli animatori e partecipano ai gruppi, ecc.
Perché forse sono altri a non dare valore a quello che riusciamo a fare
Perché forse sono altri a non considerarci parte integrata ed integrante della Parrocchia della Pieve, se ci vogliono obbligare a “convergere verso il Centro”
Perché il tempo perso per evitare la sua chiusura dovrebbe essere tempo investito per accelerare il suo restauro e la sua valorizzazione
Perché non è giusto toglierci la speranza di vederlo restaurato
Perché non è giusto interrompere il lavoro di chi si è già dato da fare per vederlo restaurato
Perché non è giusto nei confronti di chi ha lasciato offerte per vederlo un giorno restaurato, quel santuario, non un altro
Perché non è giusto nei confronti di chi, con tanta fede e tanta fatica, lo ha costruito
Perché è un’importante edificio a livello artistico-culturale
Perché tanta gente è affezionata al santuario
Perché gli amici del santuario non sono disposti ad accettare la sua chiusura
Perché creerebbe una ferita profonda in tante persone
Perchè non è giusto che anche solo una persona soffra per la chiusura del santuario
Perché sarebbe una ferita mortale per la frazione
Perché siamo sicuri che ai rettori che nei secoli hanno speso ogni loro energia, sino all’ultimo, per il Santuario dispiacerebbe
Perché siamo sicuri che alla beata Petrina dispiacerebbe
Perché siamo sicuri che lassù non sarebbero contenti di questa cosa
…ecco perché, e per tanti altri motivi ancora, il Santuario dell’Apparizione non deve restare chiuso, anche solo per poco, finchè avremo forza di tenerlo aperto e di sognare di vederlo più bello e vivo, risorsa e non peso per la nostra Parrocchia;
Il problema è nelle nostre passate ambizioni. Durante tante novene, si pregava perché i propri figli divenissero medici facoltosi o avvocati. Insomma, mamme che abbiano voluto figli preti pare che non ce ne fossero molte( sarebbero anche venuti a mancare i nipoti). E adesso? Non lamentiamoci troppo, anzi, affatto.