La parola “wish”, che tradotta letteralmente dall’inglese vuol dire “augurio”, si usa per esprimere il desiderio di qualcosa. Quel “qualcosa” per i clienti di un vasto giro di spaccio bloccato nei giorni scorsi dai Carabinieri di Saluzzo e Savigliano era la droga: cocaina ed hashish soprattutto. Sostanza stupefacente che da acquirenti e spacciatori veniva chiamata in vari modi, tra cui proprio “wish” (nome che è stato dato dai Carabinieri all’operazione).Le indagini, coordinate dalla Procura di Saluzzo, sono partite nel settembre 2007 e si sono concluse mercoledì scorso, quando il giudice per le indagini preliminari ha emesso l’ordine di arresto per otto persone. «Ci siamo mossi – ha spiegato il comandante di Savigliano, Marco Campaldini durante una conferenza stampa tenutasi venerdì a Cuneo – a partire dall’arresto di una persona sospetta, avvenuto in flagranza di reato. In tale occasione era stato sequestrato anche un notevole quantitativo di cocaina. Un ulteriore arresto avvenuto a Saluzzo nel mese di febbraio ha permesso i primi collegamenti: si notava un linguaggio comune nel chiamare la droga smerciata». «Le sostanze stupefacenti – ha raccontato il Comandante di Saluzzo, Marco Ribaudi – erano chiamate in modo diverso a seconda dell’acquirente: si poteva parlare di “cemento”, “camicie”, “vino”… con relative quantità».
«Lo smercio della droga – ha riferito il comandante del Nucleo operativo saluzzese, Giancarlo Usai – avveniva per strada ed era destinato a giovani ed adulti, di qualsiasi estrazione sociale».
La rete sembrava dunque funzionare grazie ad un fitto passaparola tra gli acquirenti, visto che la droga smerciata veniva considerata anche di buona qualità. Insomma, ci si poteva “fidare”.
«In tutto – ha riferito ancora Usai – venivano spacciati settimanalmente dai 50 ai 100 grammi, sia nel Saviglianese che nel Saluzzese».
«Durante questi mesi – ha aggiunto Patrizio Mannu, comandante del Nucleo operativo di Savigliano – abbiamo contato 131 episodi accertati di spaccio, che hanno coinvolto una quarantina di persone, acquirenti compresi».
Le manette sono scattate per B.A., 35 anni, di Gambasca, considerato il pilastro del traffico, visto che si recava nella cintura torinese per reperire la droga da “girare” agli altri “pusher”. Con lui, M.G., 29 anni, di Saluzzo, L.P., 45 anni, di Murello, D.F., 53 anni, di Santena, N.D., 35 anni, di Cercenasco, L.S., 35 anni, di Racconigi, T.D., 24 anni, e B.S., 22 anni, entrambi di Caramagna. Tutti di nazionalità italiana. L’obbligo di dimora è invece scattato per l’albanese T.E., 42 anni, residente a Moncalieri. Infine, per un rumeno di vent’anni, tale B.M., residente a Cercenasco, è scattato l’ordine di presentarsi alla Polizia giudiziaria.
Durante l’operazione, con l’ausilio delle unità cinofile di Volpiano, sono state effettuate 23 perquisizioni a domicilio.
Nel corso delle indagini sono anche state arrestate, in flagranza di reato, altre due persone; 15 i soggetti denunciati (le generalità non sono state fornite). I Carabinieri hanno sequestrato 200 grammi di cocaina, hashish e marijuana, della sostanza da taglio e materiale per il confezionamento delle dosi.
I capi d’imputazione: concorso in detenzione e cessione di sostanze stupefacenti ed agevolazione nell’uso di droga.
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